Ciao stai per leggere il nuovo post dei Quadernetti per la rubrica Santería Letteraria. Culto e venerazione dei libri in ogni loro forma e dimensione.
Qui si addensano recensioni, consigli e citazioni.
Ci sono librerie che parlano di noi più del nostro diario segreto, del cassetto della biancheria intima e dei temibili album di famiglia; questo accade perché spesso i libri che vi albergano vengono farciti di appunti, sottolineature, annotazioni, talvolta anche di lettere, scontrini, biglietti dei treni, cartoline e così via. Altre volte, più semplicemente, calziamo talmente bene in certe pagine che ci sembra che quelle opere siano state scritte apposta per noi.
La mia libreria parla di me tanto quanto dei miei amici, parla soprattutto dei loro imperativi, ad esempio quello del devi assolutamente leggere questo libro! Allora, fiduciosa dei loro pareri lo compro - spesso ignorando il coro di quelli che gridano la loro anzianità dallo scaffale - e, una volta mio, spero che il tanto decantato oggetto di libidine culturale soddisfi le aspettative; in tal caso l’epifania viene riportata in questa rubrica, alimentando il loop del devi assolutamente leggere questo libro!
Quelli che seguono sono tre romanzi del quale mi sono innamorata di recente, ve li consegno non tanto con il proposito di spiegarvi perché dovreste leggerli, quanto per mettervi di fronte ai motivi per cui non li dovete proprio perdere.
Ragazze perbene ● Olga Campofreda ● NN Editore
Il libro in meno di dieci parole: sliding doors dell’educazione sentimentale.
Imperdibile perché parla di noi e parla per noi; è ambientato tra Sud Italia e Inghilterra, dagli anni novanta ai giorni nostri, ma ci sono dei concetti così squisitamente universali che potrebbero essere interpretati da una qualunque delle generazione contemporanee, a una qualunque delle latitudini. Parla di distanze, di smarrimenti, di sogni, di ribellioni, di desideri e di doppie vite. Parla soprattutto di come sia facile dire è così che si è sempre fatto, e quanto sia difficile - ma non impossibile - andare in direzione contraria.
Seguono alcune tra le mie citazioni preferite.
Come tutte le brave ragazze ha detto di sì al suo fidanzato storico. Ha sposato il suo primo amore, diranno le signore al ricevimento, e tutti saranno felici perché è proprio così che si devono fare le cose.
(p.9)
Quante porte ci separano dalla versione di noi stessi che più ci assomiglia? E da quella che diciamo di essere?
(p.10)
Ma che cos’è poi una relazione seria? A guardare le loro verrebbe da prenderli alla lettera, immaginare che essere adulti insieme coincida con la perdita del sorriso.
(p.13)
Il bikini di Sylvia Plath ● Giada Biaggi ● Nottetempo
Il libro in meno di dieci parole: mariage parfait tra fe'l:atsjo e Foucault.
Imperdibile perché pochi altri romanzi sanno essere allo stesso tempo così freschi e così caldi, così profondi e così leggeri, così divertenti e così seri, così sacri e così profani. Giada Biaggi è per me la paladina delle stand up comedian e mi fa impazzire il modo in cui porta a spasso la sua inconfondibile vena umoristica dalle mille personalità, dal palco alla pagina scritta. Complex Female Character è il suo cavallo di battaglia ed è anche quello su cui cavalcano il 99.9% delle donne che conosco, questo libro ne è la più vivace delle espressioni.
Seguono alcune tra le mie citazioni preferite.
La nostra era una società in cui i momenti non accadevano più in sé e per sé ma erano condannati a diventare rettangoli istantanei di contemporaneità condivisa, meglio se in movimento, con degli effetti speciali e una descrizione accattivante che li rendesse mercificabili nell’immediato.
(p.14)
Questa abitudine di ridurre la complessità dei sentimenti in “icone emotive” aveva ormai cambiato per sempre e in maniera ineluttabile il nostro sentire – penetrando l’inconscio collettivo e fecondandolo con il seme dell’analfabetismo affettivo.
(p.28)
Ludovico doveva sin dal principio capire che con me si entrava sempre nel territorio della cura; un territorio in cui i selfie sgranati e le parole raffazzonate non erano contemplati. Ci trovammo da subito a essere entrambi sia il soggetto che l’oggetto nei nostri scambi. Eravamo sia Tinto Brass che il culo.
(pp.35-36)
Fine di un matrimonio ● Mavie Da Ponte ● Marsilio
Il libro in meno di dieci parole: l’arte del Kintsugi applicata ai sentimenti.
Imperdibile perchè Mavie Da Ponte rovescia la tipiche risposte letterarie alla rottura di un matrimonio, che solitamente mostrano una eroina o troppo depressa o eccessivamente combattiva, e dona voce a una donna - Berta - che prima di essere personaggio è persona, è palpabile, è vera, è una di noi. Si spezza, si aggiusta, e ogni volta le sue crepe brillano un po’ di più della precedente e questa sua metamorfosi al contrario ci fa sentire più umani, noi che leggiamo e guardiamo da fuori.
Seguono alcune tra le mie citazioni preferite.
Poteva essere un bell’uomo, ma era mio marito e conoscevo così bene le sue debolezze – i suoi pensieri meschini, la verità nascosta dietro l’ipocrisia – che non ero più capace di separare quello che lui era dal suo aspetto, dal fascino che poteva esercitare su qualcun altro.
(p.17)
Tutto ciò che è terribile e spaventoso è anche straordinariamente umano, e non possiamo far altro che subirlo accettandone la portata distruttiva. La fine del mio matrimonio si consumò nello stesso modo: mi ero ostinata a non pensarci per anni, ma quando arrivò, quando Libero chiuse la porta di casa e della nostra relazione, mi parve un dolore sopportabile.
(p.27)
Siamo incapaci di imparare dai nostri errori, torniamo vergini al dolore, alla malattia e al disamore nel momento stesso in cui ne guariamo, e la volta successiva ci lasciamo sorprendere, candidi e impreparati come animali appena venuti al mondo.
(p.36)
Last but not least ● Storie dell’altro mondo
Il primo novembre uscirà un numero speciale dei Quadernetti in formato Quadzine e sarà una raccolta di racconti concepiti tra i banchi della palestra letteraria Gymnasion, tema: la paura, in tutte le sue varianti e declinazioni. La stessa sera ci sarà anche una diretta live su Instagram con i dodici autori che hanno firmato la raccolta e con il patrono di Itaca, Francesco Spiedo.
Se ti va di partecipare manda una mail a martina@quadernetti.it e ti invierò maggiori dettagli e il link per accedere all’evento. Non vorrai mica perdertelo?
Ci leggiamo presto!
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