Ciao stai per leggere il nuovo post dei Quadernetti per la rubrica Notizie dall'isoletta.
Un tributo alla mia verdissima patria adottiva, l’Inghilterra.
Contiene, foto, aneddoti e dispacci dal quotidiano.
Hangover Nation
Soundtrack consigliata: Time Bomb - Rancid
Il decalogo dello stato di ebbrezza parte da cinque presupposti e prosegue con cinque certezze certificate, più una: i contenuti presenti nella rubrica Notizie da un’isoletta non hanno alcuna pretesa di universalità; quelli che troverete in queste pagine sono e saranno sempre i miei personali punti di vista, basati sulle mie esperienze nel piccolo birrificio di un piccolo villaggio del north-west Northamptonshire, Braybrooke.
Cinquina dei presupposti per un perfetto stato di ebbrezza
Non importa quante anime conti il villaggio in cui vivi: basterà spargere la voce di una piccola festicciola di quartiere, e verranno riesumati vicini che non hai neanche mai pensato esistessero.
Non importa quanto sia remota la località di campagna in cui si terrà l’evento, orde di villagers invaderanno i public footpaths armati di kit da campeggio e di viveri per il tragitto.
Non importa quanto siano poderose le tue scorte di bevande alcoliche: verranno polverizzate prima di averle contate.
Non importa quanto miserabili siano le condizioni meteo: non c’è (quasi*) nulla che un paio di wellies e un impermeabile da due soldi non possano fermare.
Non importa quanti limiti puoi mettere alla fantasia, gli animali che vedrai comparire alle feste del villaggio le supereranno tutte.
Implacabili, i villagers arriveranno con seggioline, coperte, animali di ogni razza e dimensione e, naturalmente, con la loro sete proverbiale.
Cinquina del pellegrino alcolico d’oltremanica
1) L’inglese non è solo estremamente organizzato per le feste, ma è addestrato per sopravviverci.
Chi non ha mai visto un inglese in tenuta da festival non sa né cosa si perde né cosa può essere l’organizzazione. Dal suo zaino verranno estratte chincaglierie di ogni tipo: dal bicchiere in ceramica con le proprie iniziali, ai cestini con pane e confetture; dalle tende parasole al frigo portatile. Non mancheranno accessori da party hard come coroncine di fiori, orecchie da gatto, camicie leopardate, giubbetti fluo e lucine decorative.
2) L’inglese non guida. Beve.
E l’inglese beve sempre. C’è una regola che nessuno si sognerebbe di infrangere: mai guidare in stato di ebbrezza. Con mezza birra in corpo, anche il più sconsiderato dei ragazzini prenderà un taxi per rincasare. Se in vista c’è un evento e l’evento è in un birrificio, allora i taxi del circondario verranno allertati mesi prima, prenotati e prepagati. Problema taxi risolto, l’obiettivo sarà uno e uno soltanto: bere, tutto.
3) L’inglese non beve mai l’ultima. L’inglese va avanti finchè non crepa.
E anche così, troverà il modo di resuscitare e tornare a ingurgitare alcool come se il fegato si fosse nel frattempo rigenerato. Non è raro darli per morti e un secondo dopo vederli nuovamente posseduti dal morbo della sete.
4) L’inglese non smaltisce l’hangover, ci beve sopra.
L’inglese, il giorno dopo, non tribolerà le pene dell’inferno come gli altri cristiani, ma ricomincerà a bere. Certo che nulla possa smaltire una sbornia meglio di un’altra sbornia, possibilmente più vigorosa della precedente; perché, sempre secondo l’inglese, i limiti alcolici sono nati per essere varcati con fierezza, e i sogni sono fatti della stessa sostanza del fegato.
5) L’inglese non soffre, si mantiene sedato.
C’è un momento in cui la ruota smette di girare e l’inglese scende, si ricompone, va a letto e si rialza in preda agli spasmi. Ma dalla sua parte ha una nazione che dispensa ibuprofene come caramelle, con confezioni da sedici pastiglie a meno di una sterlina. Ed è così che l’hangover diventa solo un problema da ingoiare con l’acqua. Pantoprazolo, Paracetamolo, Ibuprofene, Codeina; nominate un farmaco a caso e non farete fatica a trovarlo nell’armadietto dei loro bagni. Con una manciata di sterline l’inglese può tornare a nuova vita in mezza giornata, per poi riprendere a far girare allegramente la ruota.
(*) Con riferimento al punto n.4 della Cinquina dei presupposti per un perfetto stato di ebbrezza: quest’anno abbiamo scoperto il punto debole dell’inglese: il caldo. Il soggetto britannico è geneticamente impreparato a far fronte a temperature superiori ai 22° e l’ondata di calore è l’unico deterrente alla sua vivace attività mondana.
Fun fact: il 9 settembre si è svolto l’annuale Harvest Party - festa del raccolto - nel nostro birrificio, Braybrooke Beer Co., e delle 540 persone previste se ne sono presentate quasi un centinaio in meno. Il motivo, a loro detta, erano le anomale temperature tropicali, che nel Northamptonshire hanno toccato i 29°durante il weekend, costringendo i locals a girare coperti di uno strato di unguento protettivo dello spessore di un dito, e a spingere al limite vecchi aeratori che finora servivano da acchiappa polvere in soffitta.
Ecco una testimonianza degli eroici giorni dei ventilatori, direttamente dalla Bibbia Virtuale Nazionale Very British Problems.
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