Siamo giunti all’agognato periodo dell’anno in cui quasi ogni lavoratore si accinge a varcare, o ha appena varcato, la soglia del magico regno delle vacanze retribuite.
Staccherò anch’io ma prima di salutarvi ho predisposto i Quadernetti di modo che continuino ad essere una buona compagnia nelle settimane a venire.
Non ci saranno le solite sezioni (Tascabile, Zingarate ecc.) e nemmeno gli Intermezzo, ma, ogni due settimane, riceverete un episodio del mio racconto lungo intitolato “Tutti gli scheletri sono pregati di tornare nell'armadio”.
Concepito durante il mio ultimo classi-fy alla Scuola Holden, sotto la guida spirituale di Ester Viola, questo racconto di circa dieci pagine è stato pensato per essere la spina dorsale di un lavoro più sostanzioso, diciamo un romanzo.
In quest’ottica, la sua quarta di copertina sarebbe la seguente:
Può una richiesta di amicizia, inviata su Facebook, cambiare il corso di una vita?
La risposta viene da Roberta Romano, classe ottantasei, trentacinquenne in carriera con quel tipo di lavoro il cui nome viene inevitabilmente storpiato dai genitori e che le nonne, non sapendolo pronunciare, giustificano con un timido «ma la pagano bene».
Digital Media Specialist.Roberta è anche una giovane donna che cerca di emergere da un matrimonio fallito e deriso pubblicamente dal suo ex-marito nei social media. Eroina naïf, perseguitata da un battaglione di scheletri nell'armadio, sconfitta ma mai vinta. Ci prende per mano e ci fa scendere, con baldanza e umorismo spietato, negli inferi dei Social Network, dove regna lo schiavismo dei like, dove una società inferocita e giudicante consuma i polpastrelli digitando su tastiere infuocate. È l’occasione per ripercorrere le tappe di un’esistenza vissuta tra analogico e digitale, tra allegria e depressione, una ricerca interiore in cui ogni lettore contemporaneo si potrebbe sentire chiamato in causa.
Buona lettura e buone vacanze!
Tutti gli scheletri sono pregati di tornare nell'armadio
Tempo di lettura: è luglio, non avere fretta, prenditi il tuo tempo!
Soundtrack consigliata AC/DC - You Shook Me All Night Long
Una donna sui trent’anni, un po' larghi ma ben portati, passeggia davanti alla porta dell’aula C3, al secondo piano della Central Saint Martins di Londra. È alta una spanna in più degli alunni del pre-degree che le sfilano accanto, indossa un paio di stivaletti da pioggia giallo tinta unita, calze nere cinquanta denari, vestito a fantasia geometrica morbido sui fianchi, giacca in stile militare. A centro schiena una toppa con il faccione di Mrs Doubtfire avvisa “Touch me again - and I’ll drown you. You bastard” - Toccami ancora e ti affogo. Bastardo.