Ciao, stai per leggere il nuovo post dei Quadernetti per la rubrica Tascabile.
Una raccolta dei miei racconti, scritti a partire da un ricordo, un’intuizione, un malinteso, un frammento di conversazione. Le foto supportano i testi, e spesso arrivano dove le parole si siedono a guardare.
Premessa | Un’estate tra silenzi e parole
Questa settimana i Quadernetti arrivano di lunedì e vi portano un racconto breve: un altro piccolo scrigno di parole concepito tra i banchi della palestra letteraria Gymnasion di Itaca Colonia Creativa.
Anche se la palestra ha sospeso le sue attività fino a settembre, Itaca continua ad essere il mio porto sicuro, la mia isola felice; infatti, dalla scorsa settimana, ho iniziato un percorso di consulenza letteraria con Francesco Spiedo, patrono di Itaca e scrittore di enorme talento, sotto la guida del quale sto portando a termine il mio primo romanzo.
Gli abbonati ai Quadernetti avranno la possibilità di leggerne alcune sezioni nei prossimi mesi, guidandomi così verso la stesura definitiva.
Per via dell’intensa attività di scrittura delle prossime settimane, Quadernetti uscirà solo con le rubriche Tascabile - Travelgram e Santería Letteraria; mentre la newsletter completa e il Quadzine con contenuti extra continuerà ad uscire per gli abbonati con cadenza mensile.
Racconto breve
Santifica le piante
All’orto botanico respiro e mi nutro; circondata da geometrie mirabolanti e impossibili mi perdo, in queste serre tropicali mi addentro e mi ritrovo. Il Giardino è un viaggio tra le forme e i profumi dei luoghi che ho abitato. Cammino per i corridoi e i miei sensi si allertano per captare l’aroma agrumato dei sentieri della Galizia, e le fragranze terrose della foresta Amazzonica; l’ala tropicale mi restituisce l’alito speziato della giungla indocinese, quella temperata mi porta a spasso tra le due Americhe. C’è un pezzo del mio cuore in ogni radice, in ogni foglia c’è una traccia del mio passaggio; sono tanto più in questi rami che nel mio corpo.
Sono ovunque e da nessuna parte, potrei essere a Padova come a Nairobi; i miei rizomi serpeggiano sotto le terre di ogni latitudine. Come le piante nei vivai, sono fuori posto in queste stanze artificiali, appartengo ad altri orizzonti e a molteplici altrove.
Le mie gambe lo sanno ma non hanno più la forza di reggere ambizioni da viandante; mi rassegno alla staticità della vecchiaia e mi trascino in cerca di legami perduti e di nuovi ricordi. L’itinerario quotidiano è mutevole, l’unica costante è un saluto alla palma di Goethe: imponente, antica e rassicurante. La mia esistenza si dissolve davanti ai suoi cinquecento anni di età, la sua longevità è la certezza che invece a me manca. Ogni giorno catturo il suo lento mutare con la mia analogica, nelle pellicole congelo la sua eternità.
Con questa stessa macchina ho documentato fasti e miserie dall’Equatore ai Poli, e con il dito sul pulsante di scatto spero mi sorprenda un giorno la morte. Mi auguro una dipartita dolce e silenziosa tra le braccia di un cedro, di un ginkgo o di una magnolia. Prego per essere terra e humus, per diventare seme, germoglio, gemma e albero. Prego perché la gente non smetta di annusare i fiori. Non ho eredi né parenti prossimi, non ho altri figli se non questi vegetali, non ho altri amici se non gli album dei miei ottant’anni per le strade del mondo. Santifico le piante, perché non ho altro Dio al di fuori di loro.
Fine.
Questo racconto di finzione è frutto del mio amore per gli orti botanici di ogni latitudine ma, più di ogni altro, per quello della mia città: Padova. Prima di trasferirmi in Inghilterra andavo all’orto ogni settimana, a leggere, a camminare o semplicemente a respirare. L’ultima volta, a maggio di quest’anno, sono tornata con la mia amica Alessia, che con le piante ha un legame indissolubile. Questo racconto è dedicato a lei e alle nostre scorribande per sentieri.
La citazione della settimana
«Dicendole, non si rovinano forse le cose?»
Virginia Woolf
Gita al faro
Cartoline Sarde
Da un viaggio in Sardegna di due mesi fa vi lascio un paio di foto e la calma che mi avvolge guardandole; sono state scattate nell’isola di San Pietro, dove lo scrittore Sergio Atzeni ha trovato prematuramente la morte nel 1995.
Vi saluto con uno dei suoi versi.
«Passavamo sulla terra leggeri come acqua, come acqua che scorre, salta, giù dalla conca piena della fonte, scivola e serpeggia fra muschi e felci, fino alle radici delle sughere e dei mandorli o scende scivolando sulle pietre, per i monti e i colli fino al piano, dai torrenti al fiume, a farsi lenta verso le paludi e il mare, chiamata in vapore dal sole a diventare nube dominata dai venti e pioggia benedetta.»
Sergio Atzeni
Passavamo sulla terra leggeri
Epilogo | Una piccola azione simbolica
Ho escluso, dalle opzioni di fruizione di questo sito, la possibilità di commentare e di mettere like ai singoli post. Nell’opinione che mi sono fatta riguardo il nostro ruolo all’interno dei media digitali, la ricerca di consensi e/o la preoccupazione di non riceverne abbastanza, è una tentazione che vorrei cercare di arginare, almeno per quanto riguarda gli spazi virtuali che abito.
Se volete raggiungermi per un saluto, quattro chiacchiere e una pacca sulla spalla, mi trovate qui martina@quadernetti.it, oppure qui: martina.draft.
Se invece avete voglia di parlare di libri, letteratura e affini, vi aspetto al Book Club - The Literary Banana Peel Pie Society; che ha aperto i battenti proprio questo mese.
Quadernetti è un contenitore di parole, un esercizio di stile, ma soprattutto un atto di condivisione. Sono racconti, pensieri, appunti, dazebao, che abbracciano più di vent’anni di diari o, per meglio dire, quadernetti. È disponibile in versione gratuita, con contenuti legati a una singola rubrica per volta, e nella versione abbonamento, attraverso il pagamento di una cifra mensile simbolica che mi permette di tenere in vita il progetto e i suoi vari satelliti.
Gli abbonati hanno accesso a:
una newsletter speciale, con contenuti inediti;
Quadzine: il magazine mensile dei Quadernetti scaricabile in pdf;
la lotteria mensile con ricchi premi e cotillon.
Hai perso qualche passaggio? Leggi qui!